Procida è candidata a Capitale Italiana della Cultura 2021
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Procida è candidata a Capitale Italiana della Cultura 2021
Sabato 25 gennaio 2020, alle ore 17.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Procida, si è svolta l’assemblea Pubblica e l’avvio del percorso di co-creazione con i cittadini
L’Isola di Procida si è candidata per la prima volta a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2021, rispondendo al Bando del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
L’iniziativa della Capitale Italiana della Cultura è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e, infine, il benessere individuale e collettivo. Sabato 25 gennaio 2020, alle ore 17.00, l’Amministrazione Comunale ha chiamato a raccolta presso la Sala Consiliare, tutta la comunità procidana in un’Assemblea Pubblica suddivisa in due momenti: una prima parte dedicata all’approfondimento degli obiettivi e dei valori culturali della candidatura a Capitale Italiana della Cultura; una seconda parte destinata all’avvio del percorso di co-creazione, un metodo di lavoro basato sulla partecipazione attiva dei cittadini alla progettazione del dossier di candidatura.
L’Assemblea Pubblica è stata presieduta dal Sindaco Dino Ambrosino e coordinata da Agostino Riitano, Direttore della candidatura di Procida a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2021.
Il Sindaco Dino Ambrosino precisa: “La Capitale Italiana della Cultura è un obiettivo ambizioso, oltre che una competizione molto forte con altre 43 Città Italiane, per questa ragione è necessario l’impegno di ciascun cittadino.”
Agostino Riitano, già Project Manager Supervisor di “Matera Capitale Europea della Cultura 2019”, sottolinea: “Per la creazione di un progetto come quello della Capitale Italiana della Cultura è importante attivare l’intelligenza collettiva della comunità. Un’intelligenza distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale e che possa generare un coinvolgimento effettivo delle capacità, delle competenze e dei desideri di tutti. Nessuno sa tutto, ognuno sa qualcosa, la totalità del sapere risiede nell’umanità”. Da seguire.