Una domus è stata interamente ricostruita in 3D grazie alle più moderne tecnologie di scansione. Un video mostra tutto lo sfarzo e l’eleganza della vita dei ricchi nella Pompei antica

domus-pompei-3dDopo due mila anni, la città antica di Pompei desta ancora curiosità e stupore. Il sito archeologico più grande del mondo, nonostante i ruderi spogli, è in grado di trascinare tutti i suoi visitatori in un’altra dimensione e di compiere un viaggio nel tempo fino al 79 d.c., prima che l’eruzione del Vesuvius seppellisse tutto sotto spessi strati di magma e cenere.

A venire in supporto all’immaginazione sono le più moderne tecnologie di scansione, attraverso le quali è stato possibile ricostruire interamente una domus della nobiltà pompeiana: dalla disposizione degli ambienti agli arredi, mentre il “visitatore virtuale” ricopre il centro della scena, al punto da dare la sensazione di essere lì, al suo interno, a spiare la vita di due mila anni fa.

Il video, realizzato da un’equipe di studiosi internazionali (su liveleak.com), mostra tutti i dettagli dell’inconfondibile stile pompeiano, ma anche le opere funzionali ad agevolare le necessità della vita quotidiana. Varcata la soglia d’ingresso infatti, un corridoio conduceva all’atrio, ovvero un ampio cortile che, in epoca più antica, costituiva il cuore della casa. Al centro dell’atrio si trovava una vasca, l’Impluvium, per la raccolta dell’acqua piovana che proveniva da un’apposita apertura sul tetto, il Compluvium, utilizzato anche per illuminare l’interno della casa attraverso giochi di luce e riflessi. Questo fino a quando gli antichi romani non fornirono anche la città di Pompei di una rete idrica, alla quale collegarono le domus nobili, da quel momento l’Impluvium perde la sua funzione e diviene sono un ulteriore elemento di arredo, dalle note eleganti e distintive.

Si passa poi allo studio del padrone di casa o tabularium, dai fregi sontuosi, fino alla stanza per ricevere gli ospiti, con affreschi alle pareti che in tempi recenti sono stati staccati e trasportati in musei. All’esterno, un lussureggiante giardino con tanto di fontane, era il luogo ideale per riposarsi nelle ore pomeridiane.

La vita dei Pompeiani era scandita dai ritmi del sole. In assenza di energia elettrica infatti, gli abitanti dovevano sfruttare dal primo all’ultimo raggio, quindi Pompei cominciava ad animarsi sin dalle ore del mattino, o forse, non dormiva mai, tanto da poterla definire la “grande mela” dell’antichità.

L’Imperatore Giulio Cesare infatti, per evitare il traffico caotico durante il giorno, aveva disposto che tutti i carri dovevano lasciare la città entro le prime luci dell’alba, pena una sanzione salata. Questa legge fu applicata nelle principali città dell’Impero Romano e, a quanto pare, anche a Pompei. Così, per tutte le consegne ed i trasporti bisognava approfittare delle ore notturne, mentre di giorno Pompei diventava una grande area pedonale.

triclinio_4Questo aspetto però, poco interessava i patrizi, i quali avevano ben poche preoccupazioni che, per la maggior parte, affidavano al loro più fedele servitore. Nonostante anche per loro la sveglia fosse molto presto, il buongiorno era accompagnato da una ricca colazione, fatta di pane, formaggi, verdure e avanzi del giorno prima, consumata nel triclinio, la sala dei banchetti. Soddisfatto lo stomaco, si andava alle terme o dal barbiere, già luogo di confidenze e chiacchiere, e infine, ci si recava al Foro, la piazza principale della città, dove si potevano acquisire informazioni di ogni genere, dalla politica all’economia, fino al gossip, sempre se dal barbiere non si era stati già informati.

È la vita degli uomini vissuti due mila anni fa, eppure, sotto certi aspetti, non sembra così distante da quella di oggi. Il video offre un tuffo nel passato e stuzzica l’interesse, la voglia di saperne di più su questo luogo che la lava ha reso eterno e che ancora oggi, stupisce studiosi di tutto il mondo.

C. G.