Dalle uve del Piedirosso, dell’Aglianico e lo Sciascinoso ha vita il Gragnano DOC Penisola Sorrentina
Nel 1994 conquista la Denominazione di Origine Controllata “Penisola Sorrentina” per le sue caratteristiche peculiari: spuma vivace ed evanescente; colore rubino più o meno intenso; odore vinoso, intenso e fruttato; sapore frizzante, sapido, di medio corpo, nettamente vinoso, morbido e a volte con vena amabile. Il Gragnano è un vino che piace molto alle donne e alle persone anziane per il suo gusto fresco e vivace ed il profumo che ricorda il mosto in fermentazione. Questo vino si sposa bene alla pizza – in particolare a quella napoletana, marinara, margherita e con salsiccia e broccoli – e al panuozzo, alla pasta, al sartù di riso, alla provola affumicata, al salame di Napoli, ai taralli sugna e pepe, nonché a tutti i piatti tipici della tradizione napoletana.
Le uve principali che concorrono alla produzione del Gragnano sono il Piedirosso, l’Aglianico e lo Sciascinoso. Quest’ultimo, detto localmente Olivella, è il vitigno che conferisce la caratteristica spuma rossa.
Il Gragnano è un vino dalle origini antiche: è stato citato da grandi scrittori come Plinio, Galeno e Columella. Gioacchino Murat, quando divenne re di Napoli nel 1808, fece arrivare agronomi dalla Francia per impiantare viti simili a quelle francesi e da quel momento iniziò l’ascesa del Gragnano. Questo vino fu elogiato da famosi giornalisti come Mario Soldati che scrisse: “Finalmente il Gragnano, un piccolo vino, ma insuperabile”. Il pittore Giacinto Gigante così lo descrisse: “Il vino di Gragnano, per antonomasia dette il nome a tutti i vini del napoletano, sicchè bastava dir Gragnano per intendere un vino fragrante, limpido, abboccato, vocabolo che significa dolce e di vitigno, non artificiale. Che il vino di Gragnano si deve grandemente pregiare, perché è di color granato, chiaro, odoroso e te ne puoi bere bocce senza tornare a casa ubriaco, che non vi era cantina a Napoli dove non trovasi il Gragnano”. Questa descrizione è da condividere in pieno eccetto per il colore che in un vino giovane come il Gragnano va dal rosso porpora al rubino. Nel celebre film di Totò “Miseria e Nobiltà” c’è un allegro duetto tra Don Pasquale e Don Felice: “Ti fai dare due litri di Gragnano frizzante e assicurati che sia Gragnano! Te lo fai versare, lo assaggi e se è Gragnano lo pigli, sennò … desisti”. Un detto del 1600 riporta: “Si vivere vis sanus Graniani pocula bibe” cioè “se vuoi vivere in buona salute bevi un po’ di Gragnano“.
(fonte CIN)