I 10 borghi più belli della Campania: bellezza e storia che si abbracciano

I borghi sono bellezze da proteggere e tutelare e noi in Campania ne siamo ricchi. Visitandoli, sembra quasi di tornare indietro nel tempo, di camminare nella storia

Sono in molti a scegliere di visitare i borghi piuttosto che le città e questo perché essi sono impregnati di storia, di arte, di cultura, di un passato che conserva tutta la sua bellezza e di panorami spettacolari

Sono tanti i borghi in Campania, tutti diversi tra loro e con caratteristiche differenti.

Sant’Agata dei Goti

Sant'Agata dei goti

Ci troviamo in provincia di Benevento.

Il borgo si erge alle pendici del monte Taburno, su di una terrazza di tufo,  come se fosse sospeso su di una roccia e da lì, il panorama abbraccia cielo, mare e vegetazione.

Molti sono i monumenti e le chiese da visitare, come il Castello di Sant’Agata, edificio longobardo, la Chiesa dell’Annunziata, che risale al Duecento, con i suoi affreschi, il Duomo dell’ Assunta e il suo porticato di dodici colonne, la Chiesa di San Francesco che ospita una sezione dedicata ai Sanniti e ai Longobardi…Vi sto appassionando, amanti della storia?

Come ogni borgo che vi si rispetti, non mancano sagre e feste tradizionali, come l’Infiorata, in cui “sfilano” altarini addobbati da fiori colorati.

Il posto è molto famoso anche per i vini: Falanghina, Aglianico, Piedirosso e  Greco.

Il suo nome deriva dai Goti, che vi si stanziarono come sudditi dell’impero intorno al VI secolo d.C.

Alcuni lo conosco per il film di Alessandro Siani “Si accettano miracoli”.

Castellabate

Castellate, terrazza sul mare

Patrimonio dell’Unesco, è considerato infatti uno dei borghi più belli in assoluto.

Situato nel Parco nazionale del Cilento, è costellato da vicoli, piazzette, case arroccate, edifici storici e coronato da un mare cristallino, che si può ammirare anche dall’alto del Belvedere di San Costabile, con la sua terrazza vista mare da cui si vedono le spiagge di Santa Maria e di San Marco, ma solo dopo aver attraversato piccole strade, vicoletti in pietra viva e passaggi stretti.

Al centro, vi domina il Castello, costruito nel 1123 a scopo difensivo, che racchiudeva al suo interno magazzini e abitazioni.

Famosissima è l’iscrizione “Da qui non si muore” di Gioacchino Murat, resa ancora più famosa dal film “Benvenuti al sud” di Alessandro Siani, il quale girò parecchie scene nella Piazzetta principale.

Conca dei Marini

Conca dei Marini

Chiamato così per la sua conformazione a conca e per la sua vicinanza al mare, è un piccolo “gioiello” della Costiera amalfitana.

Nonostante la sua piccola dimensione, offre la vista di un  paesaggio mozzafiato e la possibilità di ammirare le acque blu tramite la rinominata “Grotta dello smeraldo”, con i suoi colori che vanno dal celeste al verde e il suo presepe di marmo bianco sott’acqua.

Molte sono poi le Chiese da visitare, come la Chiesa di San Giovanni Battista, da cui godere di un bellissimo panorama e il Convento di Santa Rosa, costruito su di un promontorio a picco sul mare.

In questo luogo è nata la sfogliatella di “Santa Rosa”.

Per gli appassionati delle camminate c’è invece da percorrere un sentiero che conduce alla “Torre Saracena“, anche questa costruita su di una rocca sul mare.

Cusano Mutri

Cusano Mutri

In provincia di Benevento si estende, su di una zona pianeggiante e collinare, fino alle pendici del monte Mutria, nel Matese.

Una delle sue particolarità è una porticina di pietra chiamata la “Porta di mezzo“, che conduce su di una lunga scalinata che porta a casette in pietra viva e viuzze ed eccoci nel centro storico medievale, con la sua “Piazza Roma” al centro.

Grotte e gole caratterizzano il posto, tra cui la “Gola di Caccaviola”, conosciuta soprattutto per la sua cascata e le escursioni che vi si possono fare, che comprendono la visita del Ponte del Mulino, della Grotta delle Fate, della Grotta delle Streghe e della Grotta dei Briganti.

Atrani

Atrani

Si tratta del comune più piccolo d’Italia ma come spesso si suol dire: “Nella botte piccola c’è il vino buono” ed infatti Atrani è un borgo stupendo, divenuto set per servizi pubblicitari e film.

Tutto ruota attorno alla piazza principale a cui sono collegate tutte le vie e le scale, chiamate “scalinatelle“, con intreccio di vicoli ed edifici colorati e ricchi di verde.

Sempre nella piazza, troviamo la “Chiesa di San Salvatore de Birecto“, in cui i dogi della repubblica di Amalfi venivano incoronati.

E’ situata tra Amalfi, Ravello e Scala, lungo il fiume Dragone ed è un borgo di pescatori.

Nusco

Nusco

Conosciuto anche come “Il balcone dell’Irpinia” per le sue meravigliose vedute, è un borgo di Avellino.

Nel centro storico, si erge il campanile altro ben 33 metri  che al suo interno contiene un’antica cripta e le ossa del santo, per cui il posto è meta di molti religiosi.

Tutto appare tranquillo, si respira serenità e pace, sarà anche per i paesaggi campestri, la ricca vegetazione, la campagna e i sentieri da percorrere.

Furore

Furore

Altro grande orgoglio campano per il suo essere stato dichiarato Patrimonio dell’Unesco, è conosciuto anche con il nome di “Paese che non c’è”, poiché le case sono praticamente nascoste dai monti Lattari.

Stiamo parlando di un borgo di Salerno, famosissimo per il “Fiordo di Furore”spiaggia di 25 metri a cui si arriva dopo aver percorso una scalinata abbastanza ripida. Sicuramente, la sensazione che vi si avverte è quella di stare in paradiso. Il nome “Fiordo” deriva dall’infrangersi impetuoso delle onde sugli scogli.

Nella parte alta si sono poi i luoghi religiosi, tre Chiese e il “Giardino della Pellerina”, parco romantico a picco sul mare.

Minori

Minori, Costiera amalfitana

Ma continuiamo con i borghi  “Patrimonio dell’Unesco”  con Minori, perla della Costiera Amalfitana.

Incorniciato dal mare blu e da una vegetazione rigogliosa, era un fiore all’occhiello anche per gli aristocratici romani ed infatti, vi è stata ritrovata una villa patrizia. E’ possibile ammirare le bellezze di quell’epoca in quello che è uno dei musei storici più importanti della Costiera: il museo “Antiquarium”. 

Per proteggersi dai Saraceni, venne costruita una torre chiamata “Torre del paradiso”.

Conosciuta anche come la “Città del gusto“, è rinomata per la sua pasta. In particolare, durante i festeggiamenti per la Santa Trofimena, vengono preparati gli “ndunderi“, ossia una pasta molto simile agli gnocchi.

Altri prodotti tipici sono quelli a base di limone.

Padula

Padula, Certosa

Nel cuore del vallo di diano, a Salerno, si conserva questo borgo tipicamente medievale con stradine strette a gradinate, balconi, archi.

Nota soprattutto per la Certosa di San Lorenzo o Certosa di Padula che, per il suo stile barocco, è la certosa più grande d’Italia, elogiata anche all’estero. Al suo interno, c’è il museo della Lucania, con i resti degli scavi della necropoli e uno dei chiostri più grandi dell’Europa, con portico e fontana al centro e un loggiato da cui si vede la Torre dell’orologio.

Ravello

Ravello, Villa Rufolo

Nell’entroterra della Costiera Amalfitana, c’è un bellissimo connubio tra cielo, mare e vegetazione, visibile soprattutto grazie alla terrazza sospesa sul mare.

Fasti di un passato illustre sono le ville, come Villa Rufolo e Villa Cimbrone e i suoi palazzi.

Ma di fondamentale importanza è il Duomo, che custodisce le reliquie del Santo Pantaleone, importantissimi tesori artistici e la porta centrale in bronzo, conosciuta in tutta Italia.

Qui si festeggia il “Festival della musica”, con il palco montato proprio di fronte al terrazzo vista mare, che dà l’impressione di cantare tra le nuvole del cielo, lì sospesi.

Ma è arrivato il momento di conoscere dal vivo la bellezza di questi luoghi.

Buona scoperta!

Fonti foto: campania.info, diecicose.it, tripadvisor.it, newsbella.it, campania.info, viaggiamo.it, borghistorici.it, siviaggia.it, borgando.it