Napoli da sempre ha un legame particolare con il mistero. Tra storie di omicidi passionali, vendette e fantasmi che vivono nel cento storico, la città di Napoli è avvolta da mistero e leggende. Che si tratti di credenza popolare o superstizione, sono tantissime le storie legate a questa città. Scopriamone alcune.

I racconti popolari rappresentano un patrimonio culturale unico della nostra Italia. Storie di fantasmi, amori infranti, passioni e vendette, rendono il nostro paese ancor più affascinate e suggestivo. A Napoli si celano alcune delle storie più misteriose del mondo legate a luoghi enigmatici. Tra mistero e realtà ecco i 10 luoghi più segreti ed inquietanti  di Napoli.

1. Cappella Sansevero e il Cristo Velato

 

Il cristo Velato è una delle opere più affascinanti di Napoli. Un vero tesoro dell’arte visitato ed ammirato da migliaia di persone da tutto il mondo, ma il Cristo e la Capella Sansevero nascondono alcuni segreti. Il Cristo Velato è una scultura che rappresenta un velo di marmo sul corpo del Cristo. La credenza vuole che in realtà, in principio, a coprire il corpo di Cristo fosse un vero pezzo di tessuto trasformato in pietra grazie ad un liquido magico inventato dal Principe di Sansevero, un illustre alchimista. Chi non crede a queste leggende, non può che ammirare la maestria e l’arte di Giuseppe Sanmartino, lo scultore che ha realizzato l’opera.

Il mistero che ruota intorno alla Cappella Sansevero è stato alimentato dal ritrovamento di una stanza segreta con all’interno alcune opere macabre. Infatti, oltre al Cristo Velato, tutta la Cappella merita una visita, soprattutto per gli amanti dell’esoterismo e della massoneria. La Cappella, detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà, è ricca di simboli e inoltre sono stati ritrovati due scheletri pietrificati, che si pensa fossero i corpi dei due servi del pincipe. In realtà la presenza dei due scheletri viene spiegata da alcuni documenti che attestano che il Principe e il dottor Salerno, abbiano stipulato un contratto secondo il quale il medico aveva il compito di realizzare due scheletri sui quali avrebbe dovuto installare il sistema cardiovascolatorio preparato dal Principe.

2. Il Palazzo degli Spiriti

Il nome lascia trasparire l’oggetto delle storie che caratterizzano il Palazzo. Questo edificio si trova a Marechiaro e risale al I secolo a. C. Da sempre intorno al Palazzo si sono avvicendate storie di spiriti e fantasmi. Alcuni racconti narrano che i pescatori del luogo di notte udissero una musica provenire dal palazzo e una figura che suovana la cetra. Un’altra teoria invece, fa diventare il palazzo degli Spiriti sede di falsari che nascondevano la losca attività con teli bianchi alle finestre, da qui la credenza sulla presenza degli spiriti.

3. Cimitero delle Fontanelle

Il Cimitero delle Fontanelle o delle anime pezzentelle è probabilmente uno dei luoghi più suggestivi di Napoli e testimonia il profondo legame dei napoletani con il culto dei defunti. Il Cimitero, che si trova nel Rione Sanità, conserva circa 40.000 resti di persone morte durante l’epidemia di peste del 1656 e il colera del 1836. Molti teschi sono adornati con statuine, monete, corone e tanto altro. Questi sono i teschi che la gente adottava in cambio di protezione, prendendosene cura. Sono le cosiddette anime pezzentelle, ciè le anime povere che nella vita terrena hanno avuto difficoltà economica. Adottare un teschio è una pratica diffusa anche oggi, infatti, non sono poche le storie di apparazioni in sogno dell’anima prescelta.

4. San Gennaro e l’ampolla con il sangue sciolto

Questo è il mistero di Napoli per antonomasia, un intreccio tra religone e cultura popolare, che tiene tutti i napoletani con il fiato sospeso. Per tre volte all’anno, la prima domenica di Maggio, il 19 Settembre e il 16 Gennaio, tantissime persone si recano nel Duomo della città, in attesa dell’evento. Canti, preghiere e suppliche s’innalzano dai banchi del Duomo di Napoli chiedendo un segno di buon auspicio per l’intera città. Se le preghiere vengono ascoltate, il Vescovo può annunciare la liquefazione del sangue e quindi l’avvenuto Miracolo.

La storia riporta diversi casi di mancato scioglimento del sangue. Tutte le volte in cui il miracolo non è avvenuto ci sono stati eventi drammatici per la città, tra cui la Seconda Guerra Mondiale, epidemie che hanno sconvolto Napoli e il terremoto in Irpinia.

5. L’Obelisco dell’Immacolata a Piazza del Gesù Nuovo

Altro luogo che nasconde una storia misteriosa è Piazza del Gesù Nuovo, e in particolare l’Obelisco o Guglia dell’Immacolata.  Si tratta di una struttura in marmo con una decorazione ricca di sculture con busti raffiguranti santi gesuiti ed episodi biblici legati alla Vergine. In cima all’Obelisco svetta la statua in rame dell’Immacolata. Ma di sera, questa immagine si trasforma. Si dice, infatti, che la statua si trasformi in quella della Santa Muerte, di origine messicana, conosciuta a Napoli nel 2002, per volontà di un prete messicano che ne professò il culto. Questo probabilmente accade per un effetto ottico dovuto alla luce.

6. Napoli Sotterranea e il Munaciello

Napoli è una città a strati, le cui origini partono dalle sue fondamenta. Sotto i piedi dei napoletani esiste un’intera città sotterranea. Da Piazza San Gaetano si scende a Napoli Sotterranea, un lungo labirinto fatto di cunicoli e cisterne. Un vero museo di archeologia industriale, tra auto vecchie, oggetti e varie scartoffie. Questi cunicoli furono usati come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale e  proprio in quel periodo si diffuse la leggenda del dispettoso del Munaciello. In realtà si trattava del pozzaro che attraversava  i canali indossando un saio. Ancora oggi si crede che da questi vecchi acquedotti il Munaciello si intrufoli nelle case.

7. Piazza San Domenico Maggiore e la leggenda di Maria D’Avalos

A Piazza San Domenico Maggiore, il Palazzo di Sangro dei principi Sansevero è stato il teatro di uno degli omicidi passionali più cruenti della città di Napoli. L’assassinio di Maria d’Avalos, sposa di Carlo Gesualdo, principe di Venosa. La donna era amante di Fabrizio di Carafa, duca d’Andria, ma fu scoperta dal marito che accecato di rabbia uccise i due amanti. I due corpi nudi vennero appesi sulla porta della casa come segno di disonore. Nelle notti senza luna, nella stanza dove si è consumato il delitto, si sentono i lamenti di Maria, che cerca disperata il suo amante Fabrizio.

8. La Gaiola: bellezza e superstizione

L’isola della Gaiola, è un luogo incantevole, ma che nasconde anche un lato oscuro e misterioso. I napoletani lo considerano un luogo jellato, poiché tutte le persone che ci hanno abitato o soggiornato sono state vittime di disgrazie. Le storie legate alla Gaiola sono molte, una delle più conosciute risale al 1926, anno in cui una nobildonna tedesca annegò mentre si dirigeva sull’isolotto della Gaiola che al tempo era collegato con una teleferica. Ma non solo, anche i due uomini che ospitavano la donna si suicidarono per lo sconforto per la tragica perdita. Dopo qualche anno una barca cn a bordo alunni del collegio Ascarelli-Tropeano fu travolta dalle onde. Maurice Sandoz, un ricco imprenditore tedesco, acquisto la villa, e abitò sull’isola per vari anni, fino a quando fu rinchiuso in una clinica psichiatrica. L’isola vanta anche un altro proprietario importante, Gianni Agnelli, ma dopo alcune tragiche mrti nella sua famiglia decise di rivenderla. La storia dell’isola continua con tanti altri racconti simili.

9. Palazzo donn’Anna

A Napoli c’è un palazzo che pare sia stato costruito dal Diavolo in persona. La dimora di cui parliamo è il Palazzo Penne che si trova nei pressi di Largo Banchi Nuovi. L’edificio fu fatto costruire da Antonio Penne, segretario del re di Napoli, nel 1409. La leggenda narra che Penne, appena arrivato in città, s’invaghì di una ragazza molto contesa e avida. La donna stipulò con l’uomo un patto, disse che lo avrebbe sposato solo se se fosse riuscito a costruirle un palazzo in una notte sola. Antonio Penne, che desiderava fortemente la dama, pur di riuscire nell’impresa chiese aiuto al Diavolo. Qust’ultimo per far diventare relatà il desiderio dell’uomo, chiese in cambio la sua anima. L’accordo però aveva una clausola: Penne avrebbe ceduto la sua anima solo se il demonio sarebbe riuscito a contare tutti i chicchi di grano che egli avrebbe sparso nel cortile del palazzo da costruire. Al momento della prova, dopo la costruzione del Palazzo, Penne furbamente sparse nel cortine oltre al grano anche della pece. In questo modo i chicchi di grano si attaccavano alle mani del demonio non permettendogli di contare. A quel punto il protagonista si fece il segno della croce, e questo gesto aprì una voragine nella quale il diavolo sprofondò. All’interno del palazzo esiste ancora quel pozzo chiuso dove si dice, che sia ancora introppolato il diavolo.